Verso una Teoria Generale dell’Intelligence delle Fonti Aperte
Open Source Intelligence Abstraction Layer probabilmente rappresenta il primo tentativo italiano di formalizzazione del corpus di conoscenze sulle quali si fonda (o sarebbe corretto si fondasse) l’Intelligence delle Fonti Aperte. Troppo spesso, infatti, l’Intelligence delle Fonti Aperte è considerata alla stregua di una mera tecnica di intelligence o, peggio, di una tecnologia finalizzata al confezionamento di prodotti di reporting o profiling realizzati prevalentemente attraverso la rete internet. L’Osint, al contrario, è disciplina analitica nel senso pieno del termine, dotata di un proprio sistema di metodi, sistemi e prassi (in altre parole, di un propria epistemologia) che merita di trovare una più precisa collocazione all’interno degli Intelligence Studies.
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Il tentativo di Open Source Intelligence Abstraction Layer consiste nella proposta di un percorso di ricerca interdisciplinare che giunga alla formulazione di una Teoria Generale dell’Intelligence delle Fonti Aperte che possa rivelarsi coerente e ampiamente condivisa. L’approccio si basa sull’analisi dei contributi e dei prestiti epistemologiciche discipline come la filosofia (es.: la Teoria dei Livelli di Astrazione e la Teoria della Documentalità) la storiografia, la linguistica, eccetera sono in grado di offrire all’intelligence.
Il percorso proposto si basa su una indagine sulla profondità e sulla qualità della conoscenza che le discipline di intelligence (Osint compresa) possiedono circa la natura della propria materia prima – l’informazione – e sulla analisi di come altre discipline scientifiche, più “mature” e maggiormente “strutturate”, approcciano e formalizzano tale complesso concetto.
Osint-centric
Quella di Open Source Intelligence Abstraction Layer è una visione osint-centrica dell’intelligence. Le peculiarità di Osint unitamente alla naturale sovraordinazione della informazione/fonte aperta – o originaria – rispetto a quella classificata (ovvero che ha subito una qualche modifica dello stato iniziale di sue particolari proprietà come la disponibilità o l’accessibilità) la rendono allo stesso tempo agente costitutivo ed osservatore privilegiato del complesso sistema di intelligence, quindi delle sue prassi, delle sue dinamiche sistemiche e delle relazioni che vi si instaurano.
Questo approccio interdisciplinare contiene in sé anche l’embrione di una aspettativa: la speranza che la comunità di intelligence italiana voglia e riesca ad avviare un confronto concreto su questi argomenti, attingendo contributi da qualificati esperti di dominio di tutte quelle discipline che dimostrino di essere in grado di contribuire alla definizione, per l’Intelligence e per l’Osint, di un proprio assetto teorico formale.