Presentazione di “Vietato lasciare le fonti aperte” (il titolo è sarcastico, la presentazione è vera 😉 )
Vi aspettiamo!
Presentazione di “Vietato lasciare le fonti aperte” (il titolo è sarcastico, la presentazione è vera 😉 )
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AnalisiDifesa recensisce Open Source Intelligence Abstraction Layer!
“Open Source Intelligence Abstraction Layer” è probabilmente, almeno in Italia, un’opera unica nel suo genere. Definirlo come semplice “manuale OSINT” è riduttivo e sicuramente fuorviante. E’ un libro che indaga e si interroga sull’essenza stessa dell’Intelligence delle Fonti Aperte, sui suoi principi originari e sul suo collocamento – come disciplina a tutti gli effetti – all’interno del “sistema di intelligence” e degli studi di intelligence. Un testo scorrevole ma che merita una lettura attenta, dedicato a chiunque – addetto ai lavori o meno – sia disposto a lasciarsi alle spalle le ovvietà e a farsi guidare all’interno dei meccanismi più profondi dell’Intelligence delle Fonti Aperte.
Quella che sto introducendo in queste righe è la recensione di Open Source Intelligence Abstraction Layer che il mio amico Tommaso Palumbo ha voluto inviarmi. Una recensione che ogni autore vorrebbe (e dovrebbe) ricevere almeno una volta nella sua carriera: in primo luogo perché arriva da un servitore dello Stato (chi mi conosce sa quanto questo sia rilevante per me); in secondo luogo perché è il parere esperto di un professionista dell’OSINT che ha operato e opera quotidianamente “sul campo” in contesti di grande criticità; terzo, ma non ultimo, perché è il giudizio di un amico. Sono questi gli elementi che avrebbero dato alla recensione di Tommaso il valore che ha anche se fosse stata di “segno” diametralmente opposto. Infine la sola remota ipotesi che anche una singola virgola di Open Source Intelligence Abstraction Layer possa in qualche modo essere stata di una qualche utilità per chi lavora ogni giorno per la nostra sicurezza è la cosa che più mi rende orgoglioso e mi ripaga dei quattro – sofferti – anni passati a mettere insieme Open Source Intelligence Abstraction Layer . Per tutto questo grazie a te – e di cuore – Tommaso!
Mi occupo di OSInt dal 2003 e dal 2006 al 2012 questa disciplina ha costituito uno degli aspetti più importanti del mio lavoro. Ho avuto la fortuna di frequentare corsi presso le nostre Forze armate e, successivamente di progettare interventi formativi per la mia Amministrazione ed altri importanti settori dello Stato.
Prima di leggere “Open Source Intelligence Abstraction Layer” l’OSInt rappresentava, per me, soltanto metodo. Metodo basato sulle poche pubblicazioni esistenti che ne precisavano rudimenti e regole, ma soprattutto sulle best pratices (come dicono quelli bravi) che noi operatori del settore abbiamo ricavato in anni di lavoro.
“Open Source Intelligence Abstraction Layer” ha costituito, a mio parere, una vera e propria rivoluzione culturale. Non si tratta, infatti, della classica pubblicazione dell’esperto che è stato semplicemente capace di “dare voce” al lavoro di chi opera ogni giorno nello specifico campo delle fonti aperte, ma ha dimostrato l’esistenza dei presupposti epistemologici dell’OSInt quale scienza.
Che dire, grazie Giovanni!
(Tommaso Palumbo)
«Nacci: “I Lego come l’OSINT”. Pezzo dopo pezzo, presenta la sua teoria». Una intervista di Edoardo Traverso (Epoké Ricerche) all’autore di Open Source Intelligence Abstraction Layer.
Con questo post vorrei inaugurare quella che spero essere una lunga serie di chiacchierate/confronti con amici, esperti e professionisti del settore intelligence sul draft di “Open Source Intelligence Abstraction Layer”. Questa puntata iniziale ha come primo ospite il mio amico Giuliano Palazzo, autore di “Intelligence e Security nell’attività di protezione personale”.
Come noto, non si parla bene a stomaco vuoto. Perciò questa piacevole chiacchierata è iniziata con un buon antipasto di mare e si è conclusa – come nelle migliori tradizioni – con un buon bicchiere di rum. Le premesse per una buona trattazione dunque c’erano tutte e complice l’argomento particolarmente “estivo” – la “Teoria dei Lego” esposta in Open Source Intelligence Abstraction Layer – e il contesto particolarmente “marittimo”, la discussione si è svolta con la giusta, piacevole dose di ironia.